COVID19: PANDEMIA E FOBIA DI UNA INFLUENZA/VIRUS.

Bo. 30. 4. 2020
                               LE DIMENSIONI NUMERICHE CONTANO+ DELLE FOBIE.

COVID19:  PANDEMIA E FOBIA DI UNA INFLUENZA/VIRUS.

In Italia il difetto maggiore dei nostri politici è quello di non saper contare o non voler contare, in modo da manipolare i fatti per loro tornaconto personale o di gruppo, e così fanno i decreti d'urgenza o Legge con questo principio dal 1948, ed ecco l'incapacità congenita di fare un lavoro politico coerente e congruente alla situazione, a livello nazionale.
L'imprevisto Covid19 ha trovato che ogni società era impreparata per la velocità e la sua dimensione, come per il vaccino che è antivirus.
L'Italia è stata colpita dal virus , viene citato ufficialmente,  colpendo circa 200 mila persone, di cui l'80 % superiore a 60 anni e con patologie.
Sappiamo che i contagiati sono almeno il doppio, ma la popolazione italiana è di circa 60 milioni di abitanti, ed i dipendenti statali sono oltre 3 milioni, di cui almeno  500 mila appartiene alla sanità.
La sanità diventa il veicolo principale di massima espansione e velocità, con dottori, infermieri ed addetti amministrativi e fornitori.
L'ambiente sanitario diventa il primo fattore,ed il secondo è quello familiare..
Parlo di velocità di espansione, non di inizio che diventa il primo intervento sanitario per circoscrivere l'estensione sociale, ma la velocità di diffusione è più lenta, sopratutto quando si conoscono gli effetti della malattia virale.
La fobia diventa quando si tace sul veicolo di diffusione che è il contatto umano ravvicinato, con il quale si trasmette con velocità immediata, a quanto pare.
L'isolamento temporaneo o quarantena sono d'obbligo e vanno multati pesantemente coloro che volutamente lo rifiutano e non rispettano la consegna.
Ma la situazione diventa drammatica dal punto di vista sociale quando chi dirige  non ottempera ai propri doveri per incuria, incapacità razionale e burocratica del sistema politico.
Se la burocrazia, non l'urgenza drammatica della necessità è colpevole di omicidio plurimo, come la classe politica incompetente nel suo ruolo, come lo è la direzione nazionale della sanità ed il comitato scientifico nazionale, quasi sconosciuto a tutti i cittadini/e nelle sue funzioni, come ente superiore in grado di dare le risposte più razionali e competenti, allora necessita una fondazione di principio democratico coerente degli istituti e loro competenza. 
L'imprevisto, rimane tale comunque, ed il COVID19  è una novità pericolosa.
Dalla incompetenza nasce la fobia, ovvero si crea una idea distorta della realtà nella quale tutti sono responsabili del rimedio,come tutti a casa sempre e auto-certificati,ovvero dichiarazioni di onestà di intenti  e coerenza.
Ma per riaprire i luoghi pubblici allora basterebbe una dichiarazione di onestà, come si richiede ora.
Con i miei amici abbiamo mangiato la pizza  a gennaio, cosa ci proibisce di ritornare in pizzeria  a mangiare una pizza, se nessuno di noi ha contratto il virus e avvicinato, persone asintomatiche ravvicinate senza protezione.
Onestamente posso dichiarare al ristoratore che non ho sintomi e altro, firmando l'entrata.
Quindi sulla fiducia, per riaprire in sicurezza i ristoranti è sufficiente una firma in entrata, ed un quaderno pubblico, ovviamente. 
La fobia diventa una manipolazione mentale dovuta alla paura, cieca, come la cieca obbedienza per incapacità di fronteggiare imprevisti.
In Italia la cultura della prevenzione esiste ma solo in minima parte, ed è ostacolata sempre dalla burocrazia, politica ed amministrativa, dovute ad un sistema anteguerra, fondato sui principi del totalitarismo, cultura assimilata e identica per principio a cristiani e comunisti, come si diceva nel 68 i catto-comunisti dopo P.D., ci penserei un momento sopra.
Questo non vuol dire che l'opposizione sia diversa, per nulla, salvo alcuni casi, ma qualcosa l'esperienza insegna, sopratutto gli imprevisti mettono in luce le contraddizioni ed i conflitti di potere burocratici, sia politici che amministrativi.
Se vince la razionale reale abbiamo delle possibilità molto maggiori di entrare in una fase dove la crescita deve essere ridimensionata, come le ambizioni smodate di certi monopoli, che perseguono una omologazione supina delle persone,fatte tacitare se troppo"" oneste".









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