COVID 19 : ITALIA LA PAURA DA PAURA PER L'EPIDEMIA GRAVE ESISTE SOLO LA CLAUSURA.

Bo. 21.4. 2019.
                       FESTA DELLA LIBERAZIONE DALLE DITTATURE IDEOLOGICHE.
                             è durata poco in Italia, sommersa dalle culture ideologiche.
                                      PER   L'ORIZZONTE IDEOLOGICO, ESISTE SOLO UN COLORE,                                                   ANCHE SE SI VEDONO TRE COLORI.

COSI' è PER IL COVID19, ESISTE SOLO UNA VERSIONE principale DEL GOVERNO ITALIANO: PAURA, PAURA ed ancora PAURA, anche se gli italiani/e devono uscire per vivere.


COVID 19 : ITALIA  LA  PAURA DA PAURA PER L'EPIDEMIA GRAVE ESISTE SOLO LA CLAUSURA.

In Italia la cultura diffusa massicciamente ed in modo approssimato, senza dare gli strumenti tempestivamente nelle aree a diffusione grave, è stata ed è quella della paura, che ritengo eccessiva data le genericità di molti messaggi.
Le priorità sono le misure di sicurezza per ogni singola persona, distanza 1,5 metri, un fazzoletto imbevuto o coperto di antisettico, al limite e non smanazzare ogni cosa quando si va a fare acquisti.
Nelle situazioni gravi il protocollo del Veneto, o comitato scientifico è d'obbligo.
Quindi ad ogni livello dello stato Italiano, dai comuni, alle regioni e il parlamento, con unità di crisi tecnico operative, doveva intervenire.
Il disastro in vittime per negligenze della politica, come principio organizzativo d'emergenza di chi dirige il paese, come del comitato nazionale della sanità, inesistente se non nella ricerca del vaccino,direi quasi impossibile sulla base attuale del modello o paradigma unico della scienza.
Ancora oggi si assiste ad una conclamata dichiarazione di paura dei dirigenti nazionali, vedi scuola, ed industria, come sport, nonostante tutti gli sforzi tecnici di  prevenzione dei soggetti protagonisti.
Altro che direzione politica, direi retrocessione politico culturale viziata da una paura eccessiva che nasconde o l'incapacità dei dirigenti politici, incapaci di assumersi delle responsabilità direttive precise e razionali, come si è già visto nella prima emergenza.
Che dire dei messaggi generici usati nelle TV nazionali,da RAI e MEDIASET, unico monopolio di stato dell'informazione a doppia faccia.
Il problema economico dell'Italia è quello di tutta l'Europa,e chi se la  affronta con più strumenti,come la Germania non può ritenersi superiore, perchè ciò che fa testo nel mondo è la capacità media dell'Europa.
La Merkel sa che è l'insieme Europa a fare della recessione un periodo più o meno lungo, e il sovvenzionamento delle industrie in crisi deve essere classificato,ed ecco il problema Italia: l'evasione ed il lavoro nero e criminale, tollerato oltre il lecito con leggi capestro per gli imprenditori reali verso il lavoro in generale, complici tutte le culture ideologiche del passato che hanno soverchiato la libertà democratica delle iniziative economico sociali,per perseguire il controllo sociale stretto, tranne la corruzione latente.
Sarebbe l'occasione per qualche resoconto, ma quando si vede una direzione politica di governo,che non traccia le linee guida indispensabili per tutti ed eguali per tutti, proporzionalmente al territorio limitato, allora penso ad una incapacità politica di sistema di lavoro, fondato su privilegi inutili e falsi compiti, e doppi compiti, senza uno scopo quindi, come lavora il parlamento.
Il sistema politico,come sistema elettorale e formazioni politiche, privilegia le incapacità dei singoli, come primaria esigenza della continuità dei privilegi che sottraggono gli eletti alle loro responsabilità verso gli elettori.
Come la formazione di nuovi gruppi politici in corso della legislatura, impossibile in quasi tutti i paesi Europei democratici, ed anche a Monarchia Costituzionale.
La paura genera delle sacche di resistenza alla ripresa del lavoro razionalmente organizzata con la prevenzione, e sono proprio coloro che incapaci o non disponibili per motivi sconosciuti ostacolano l'Italia e gli Italiani con reticenza.
Per concludere, una opinione contraddittoria di Saviano, le mafie non dicono mai di no a dei soldi, come fanno i poveri con le elemosine, penso che sia contraddittorio dire che le mafie non hanno bisogno dei soldi dell'Europa, è un grave errore sottovalutare le loro esigenze se vogliono diventare " rispettabili cittadini"......non possiamo regalare loro denaro.
Come hanno già fatto e l'Europa ha fatto capire che è stanca di dissolvere denaro a pioggia, senza controlli reali, ma piuttosto a perseguire i cittadini sciocchi e non sciocchi,senza istruirli  della gravità con qualche limite a compiere uscite e non bravate.
L'eccesso di propaganda della paura produce all'opposto la reazione a compiere bravate,come si riscontra nell'Italia  dell'epidemia grave, nonostante esistano molteplici strumenti di contenimento ed isolamento degli effetti epidemici.
Una sola persona alla direzione non è nulla, anche se fossero mille ed ognuna conta solo per sè stessa, sarebbe il fallimento dell'Italia, la gerarchia o l'ordine gerarchico non è sufficiente, non lo è mai stato, come dimostra lo sviluppo della civiltà Europea, così un singolo Stato non è sufficiente,neppure due s'intende.

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