LOMBARDIA: COVID19 e Berlusconi.

Bo  22. 03. 2020
                                              BERLUSCONI AL TEMPO DEL COVID19  = 1 milione


LOMBARDIA: COVID19 e  Berlusconi.

La cultura della Lombardia è l'attivismo produttivo, e questo risulta un fattore negativo per una fermata brusca ed improvvisa delle attività, ma è anche molto limitante dello sviluppo sociale e culturale delle persone, sempre più decisivo nelle società complesse.
Il secondo fattore è la cultura del produttivismo sfrenato, senza regole come preferisce il Berlusconi, senza contraddittori,senza dialettica dei fatti dai quali nasce l'intelligenza razionale; un autoritarismo oltre i limiti, come il fattore di monopolio informativo che  non tollera la concorrenza, ma ama la fedeltà incondizionata sopra ogni Legge e regola collettiva e sociale,fino ad ora.
Nella situazione di emergenza socio sanitaria, le orecchie dei lombardi non vogliono credere a ciò che viene loro detto da una autorità, quella di Roma, o del governo che non sia la loro autorità o più limitatamente quella dei potenti.
Se i ricchi sono monopolisti e continuano a ignorare le regole di tutela sanitaria vuol dire che si sentono superiori all'autorità.

Un  male questo, dell'ignoranza storica del nostro paese, nel quale la Storia viene spesso falsificata dalle ideologie e idee idealistiche, come virtuali.
L'immagine virtuale tridimensionale non è identica, ma diversa ed opposta all'idea potenziale di una probabile esistenza non dimostrabile in alcun modo, come la "particella di Dio" nella scienza del centro Europa.
La tecnologia diventa il pretesto perverso ed il mezzo per la ideazione di forme illusorie di cultura attraverso la mistificazione della dimensione tecnica.
Da immagine artificiale ad idea artificiosa,non dimostrabile.
Così il Covid19  esiste in una forma imprevista dal modello scientifico attuale,ed è la natura, in certe condizioni ad averla creata.
Si procede per tentativi,ovvero quasi alla cieca o per similitudine approssimata, ma soprattutto rivela come la famosa sanità pubblica italiana, nel corso dell'ultimo decennio, è stata  privata dei fondamentali strumenti di difesa operativa.
Un classe o categoria professionale e culturale lasciata alla deriva, per corruzione ed incompetenza da parte di tutti i governi, tutti comprendevano ex democristiani, conservatori di uno Stato clientelare, le cui clientele si sono moltiplicate, con le formazioni politiche false o surrogate senza principi che non il denaro, per non dire della diffusione maggiore che ha avuto coinvolgendo altre organizzazioni e fagocitandole dentro il meccanismo economico, con perdite economiche ingenti che hanno precluso sviluppi sociali e sanitari.
Che dire di una funzione di sindaci inattivi ed incapaci di costruire una rete sociale di protezione e tutela rispetto ad una epidemia sociale così grave.
Scambiare il diritto personale alla riservatezza con il dovere sociale dell'informazione a tutela di tutti i cittadini è un fatto culturale contraddittorio e controproducente, ciò è causa di maggiori danni a tutti.
Il falso moralismo personale produce danni, costituisce una barriera di omertà per pregiudizio verso gli altri.
Il virus covid19 è una epidemia come la peste, se vogliamo usare un paragone improprio,ma la sua dimensione è planetaria e la natura del virus è conosciuta solo a metà o quasi.
Penso che la scienza si debba interrogare sui problemi irrisolti, gravità per prima,anziché  rimanere ancorata ad un modello standard fazioso ed obsoleto.
La penale per questa pregiudiziosa conservazione da parte delle gerarchie scientifiche è un prezzo in vite umane inimmaginabile,ed il limite è l'estinzione della specie umana stessa...anche chi ha tanti soldi morirà distruggendo il futuro dei propri cari: assurdo ma possibile...
La scienza è il prodotto della società ed è la realtà descritta con logica razionale = per tutti, in forma matematica e sperimentale,  scegliere è diventato un obbligo, ignorare il problema del modello inefficace diventa un reato per le coscienze umane.
Pensare il futuro vuol dire ripensare al passato e rifondarlo  su basi diverse o antiche sostengo io, non solo relativistiche ma anche assolute della LEGGI DELLA NATURA,CONDIZIONE PER LA VITA. 

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