MINISTRO SPERANZA E LA PAURA, OVVERO IL MINISTRO DELLA PAURA E LA SPERANZA....SEMBRA UN PARADOSSO...

 Bo. 17. 6. 2021



IN POLTRONA SI ACCORCIA LA VISTA, L'UDITO E LA RAZIONALITA' DEI POLITICI.

 IL MINISTRO SPERANZA E LA PAURA, OVVERO IL MINISTRO DELLA PAURA E LA SPERANZA....SEMBRA UN PARADOSSO...
Non si può dire che con la pandemia la capacità dei politici italiani sia stata sufficiente nell'affrontare le difficoltà, anche se nelle interviste dicono l'opposto, vogliono apparire capaci, ma le cifre dicono il contrario.
Il ministro della sanità è un continuo alternare di decreti, o regole improntate più che al rigore logico,  alla paura di non essere in grado di dirigere la popolazione con criteri razionali, la paura di non farcela si trasmette alle fasce sociali più deboli e le incoerenze si ripercuotono nelle fasce sociali più alte per cultura.
Abbiamo quindi un legittimo dubbio sulla sua competenza razionale, che  scompensa i problemi e dà una impronta delegittimante anche dei vaccini  con gli obblighi di maschere e distanze, come panacea di ogni male.
Il ministro Speranza non si ferma ad esaminare le situazioni, le rincorre, non le precede, paralizzato dalla paura del suo ruolo e delle sue incongruenze...e ad esse si aggiungono quelle del comitato scientifico, anche mondiale, che non sanno classificare la malattia influenza virale sars 2 covid 19...e la cosa deve preoccupare oltre ogni confine nazionale...vi sono troppe varianti per pensare che sia artificiale, cosa che solo la natura può fare.
Il Modello scientifico Standard è un colabrodo di incoerenze, eppure gli scienziati fanno finta di nulla.
Non possiamo essere soddisfatti di una classe politica incapace che non riconosce neppure le Leggi fondamentali della DEMOCRAZIA, MA ALLORA CHE DIRIGE L'ITALIA?
Non certo il  ministro Speranza che continua con i divieti come panacea di ogni male...mi ricorda un metodo gerarchico ottuso, ma all'apparenza cordiale, come lo è diventato anche Salvini, anche se meno interessato alla limitazione degli sbarchi dei clandestini, in forme diverse.....
Le riforme chieste dall'Europa per concedere i prestiti sono un "TABbù"  ma sappiamo che all'opera vi sono esperti di marchingegni tortuosi, quasi riformatori... ma nessuno ne parla, posso dire che uno e nessuno sono la stessa cosa, parafrasando Pirandello, geniale autore e precursore dei tempi fasulli di oggi, come le persone della politica, uomini e donne.

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