BERLUSCONI: LA MELONI, IL GOVERNO ED I FUNERALI DI STATO ESTESI.

 Bo. 15. 06..2023

 

              QUELLO CHE SI DICE UNA "CLASSE POLITICA  ALTOLOCATA".


BERLUSCONI: LA MELONI, IL GOVERNO ED I FUNERALI DI STATO ESTESI.

Non vi sono dubbi che le forze politiche al governo abbiano per Berlusconi una grande considerazione, col dubbio che forse sia anche utilitaria, ciò nonostante la realtà viene considerata fuori dall'Italia con i dovuti limiti.

Certamente la Meloni si getta a spada tratta nella difesa del suo alleato, che scese in Politica nel 94 visto lo sfacelo delle ideologie, prima "comunista" e dopo cristiano "democratica poco" per corruzione economica e politica, così come il comunismo.

Entrambe le culture ideologiche ed idealistiche con fini strumentali e riduttivi della Democrazia, in parte legittimi vista l'arretratezza del paese uscito dalla seconda guerra mondiale con una popolazione in parte analfabeta e in gran parte bracciantile, con scarse culture.

Berlusconi ha rappresentato l'uscita obbliga da uno stallo di persone incapaci, i precedenti politici tutti, di pensare un sistema democratico fondato su principi e metodi coerenti, per capacità professionali e culturali, escludendo in tal modo i privilegi di appartenenza al gruppo politico, e la fedeltà.

Il suo ingresso in politica coincide con un certo benessere dello sviluppo e con l'espansione delle TV sia pubbliche che private nelle quali si assiste ad un confronto serrato sempre chiuso all'interno dell'Italia che non si confronta con l'Europa più avanzata, anzi la ignora.

Le tribune politiche scompaiono dalle TV, il confronto politico diventa un monologo spesso, quando non diventa alterco tra due contendenti.

Le strategie di propaganda subiscono una radicale trasformazione, da collettive e singole, diventano principalmente singole e dirette dalle TV.

La collocazione politica del nuovo gruppo, Forza Italia, la dice espressamente, che le cose rimangono quasi eguali, se non un cambio della cultura politica che diventa definita come destra, centro e sinistra, ovvero sottogruppi della Democrazia Cristiana, o meglio le correnti.

Le vicissitudini successive sono un alternarsi di governi improvvisati, come accadeva sempre, 75 governi in 75 anni, una media assurda per l'Europa, indice di una incapacità del sistema politico di darsi principi e regole democratiche.

Il ricorso alla fiducia, ovvero la chiusura del dibattito parlamentare da ultima spiaggia è diventata oggi quasi una prassi normale con il governo Meloni, che dire delle alleanze e del problema del metodo.

Ovvio che Berlusconi si afferma come leader "assoluto" in una situazione intricata di rapporti precedenti che lo collocano esternamente al sistema, ma appare anche indiscutibile che in breve tempo si introduce nei meccanismi con risultati utili al proprio gruppo.

La parentesi dura  quasi 30 con vicissitudini estreme, ma con la pervicacia di difendere il diritto ad un ruolo quasi assoluto e verticistico della sua organizzazione e nella politica.

Si viene affermando una gerarchia piramidale quasi assoluta di piccoli "capi" attenti al comando non al saper fare, soprattutto con il controllo dei grandi enti di Stato, TV, Energia ed altro, che hanno assorbito quegli enti inutili di cui ci si doveva disfare perchè spese parassitarie.

Ora abbiamo mega apparati pubblici, come le TV con 8-10 canali maggiori a dir poco....

questo è il paese che riveste il ruolo  di vestito di una cultura assolutista.....anche se benevola rimane dogmatica incapace di affrontare problemi e scegliere per le capacità professionali...









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