LUCE BIANCA - LUCE NERA. LA VELOCITA' DEL NEUTRINI MAGGIORE DI C.
Bo. 15. 5. 2018
BO. 15 maggio 2018
DEDICATO A QUEL GRUPPO DI SCIENZIATI DEL GRAN CHE NON HANNO CREDUTO,AGLI ORDINI DEL LORO DIRETTORE, CHE L'ESPERIMENTO AVESSE UN ERRORE per forza di causa maggiore.
BO.
15
maggio 2018
Di Dott. Mauro Mezzetti Sforza
Il
cambiamento della base della scienza in
poesia.
Da Democrito
e Lucretius attraverso Galileo Galilei fino
ad oggi alla Rita Levi Montalcini, con l’elogio dell’imperfezione.
Un nuova idea
di uomo e donna, con funzioni
complementari, attraverso un concetto di parità imperfetta come INSIEME di luce
bianca e luce nera, indissolubili per la
vita, nel loro valore di principi assoluti; fondanti i sistemi planetari e la
natura tutta.
Ogni idea
nuova, suscita lo stupore e la repulsione della cultura “gerarchicamente
ordinata dalle idee del passato”, essa non
ammette che ciò che si conosce è limitato; l’ambizione maggiore è quella
di essere i possessori della conoscenza profonda, ma ciò non lo si ottiene con
la rottura del salvadanaio della natura, la fissione nucleare.
La
rivoluzione scientifica, poeticamente illustrata, tra vecchie e nuove idee;
dove, le nuove idee non giudicano le
vecchie, le superano, le inglobano, le ridimensionano.
Saper
interrogare la natura è il principio di metodo dell’eredità culturale, poetica
e scientifica da Lucrezio a G. Galilei; l’interrogativo di oggi è, ad esempio:
perché i Pianeti non brillano di luce propria come le Stelle? Perché uomo e
donna trovino nuovi equilibri di intreccio, nell’amore per la vita della natura
e di sé stessi.
Per questi
interrogativi esistono delle risposte possibili, tra le altre; ad esempio, sia
la luce bianca e nera, che si possono fondere insieme, originando una miriade
infinita di colori..
Cinque righe, per ogni strofa, per 8 strofe, che fa
della specie umana la specie neutrale, sintesi d’insieme dell’interazione tra
luce bianca e luce nera.
I concetti illustrati
poeticamente, sono trasmutanti anche delle parole e delle forme poetiche, la
natural-realtà è sorprendente.
L’essenza
dell’amore:
LUCE
BIANCA e LUCE NERA.
Coglier
l’insieme della diversità,
incomparabile
limite: la differenza delle singolarità;
fondata sulle
imperfette proprietà:
opposte,
inverse e complementari,
son
distinte, equivalenti ed elementari.
Sorge la
primavera dell’umanita’ …
quando
l’incontro avviene,
che amalgama
insieme,
luce bianca e
luce nera,
crea
l’infinita varietà dell’atmosfera.
Ciò che appare semplice e perfetto,
tra bianco e
nero, risulta il grigio inetto.
Impensabile
sia il divenire:
d’infinita
varietà di colori, oltre il vedere;
la cecità affascinante di una sola varietà,
inesistente.
Opache e
cangianti, le infinite sfumature deboli e forti;
a fronte taccion le voci, dei sapienti assorti.
Illuminati di
riflesso, pensan non possa accadere;
che la luce
bianca- e-nera possa fondare l’identità;
degli
infiniti, intensi e sfumati, colori
della naturalità .
Ciò che si vede,
sembra vero,
agli occhi il
cuor non cede,
dalla mente
che possiede,
la verità
sconosciuta, falsa e sicura,
che una, e
non due, son le matrici della natura.
Il principio
assoluto della simultaneità universale,
lega insieme esistenza
e condizione,
della specie
umana e della vegetazione,
doppia e
duplice struttura,
di conoscer
la fusione di sé stessi, con la natura.
La natura si
ravveda, pensan dal grattacielo i
saputi,
che vivon nel
presente dei relativi assoluti.
La massa agli
occhi appare, frangibile e flessibile,
nulla lascia pensare, che la massa esiste solo
se, esiste;
tra
luce bianca e nera, l’interazione
imperfetta variabile.
Amore di
natura, amore per la specie;
indissolubile
intreccio della simultaneità,
proporzionata
e distinta, variegata e multiforme,
un da solo è
tutto e niente, questo è l’esordio,
della specie
umana neutrale, azione duplice universale.
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