LE LEGGI DELLA LIBERTA'. PARTE PRIMA
Bo. 16. 8. 15
LE LEGGI DELLA LIBERTA'. PARTE PRIMA
Il pensiero di una Libertà.
La giornata invernale era
splendida con il cielo chiaro e limpido,
ma senza neve.
Il
primo giorno di distacco da quel lavoro aveva lasciato l’angoscia alla gola, ma oggi,
Marco, si sentiva rinascere libero dall’essere giudicato.
Non
era solo un piacere che stava assaporando con tutti i sensi, anche il sesto
senso, quell’insieme che, per mezzo dei cinque sensi, crea un senso particolare, il senso della libertà.
In
effetti la parola libertà produce una serie di effetti psicosomatici che hanno
come base comune l’estensione e l’implementazione dei propri sensi, come se,
l’ampliamento della capacità percettiva consenta di superare i limiti.
La
libertà, così com’è descritta da tante persone, ha come sostanza un avvenimento
particolare, ed ha una dimensione sia
collettiva che personale.
La
libertà concreta, come quella dell’abbattimento del muro di Berlino che separava
l’etnia tedesca in due aree del paese, impedendo loro qualsiasi relazione.
La
libertà, come parola che designa implicitamente ed esplicitamente dei limiti o
restrizioni, siano esse naturali e sociali, oltre i quali esiste la possibilità
di fare esperienze nuove, non comuni.
La
perdita delle restrizioni e dei limiti porta
all’euforia, come fatto collettivo e personale, con l’aspettativa di realizzare
nuove relazioni e creare nuove cose, in breve tempo.
Marco
si sentiva n uno stato euforico.
Sentiva
un sollievo pervaderlo, quasi a sentirsi più leggero, con maggiore energia e
vitalità di idee; inoltre vi era anche una sottile fiducia in sé stesso che lo
lasciava distaccato ad osservare la realtà che lo circondava.
Potrebbe
quasi dirsi una sorta di felicità estraniante, come astrazione dal reale che
consente di adagiarsi abulicamente nel compiacimento della situazione che si è
verificata; od al contrario, di infelicità come adagiarsi nella sofferenza.
Nulla
di tutto questo, lo stato psicologico era diverso, una sorta di risveglio dei
sensi che si concentrano a supporto della percezione di questa nuova
condizione, svincolata dalla relazione di soggezione precedente, il giudizio
canonico collettivo.
Consapevole
che la percezione della realtà non è mai priva di ostacoli, anche se, sembrano
scomparire le difficoltà impreviste.
La
condizione di Libertà è anche questa capacità di percezione del pericolo e
delle difficoltà, che non diminuiscono la condizione psicologica e fisica, la accrescono.
La
condizione di Libertà e la Libertà sono due situazioni diverse, dove la prima e
la seconda possono coesistere insieme anche simultaneamente.
In
effetti la Libertà fa rima con realtà e con essa si rapporta in modo indissociabile,
in quanto dipende dalla realtà limitata della natura con le sue leggi naturali,
e dalla società con le sue Leggi, come
condizione limitata nello spazio e nei rapporti.
Le
Leggi naturali, che conosciamo in parte,
sono la base per un ordine libero, eguale e proporzionale, per tutti e per
sempre, perché così è la natura dei
Pianeti, e delle Stelle luminose, nome romantico ed antico quanto la specie
umana.
La
Libertà è connaturata all’ordine libero e razionale delle leggi della natura,
fondata sulle proprietà delle particelle elementari, che ha limite sia assoluto che relativo.
La
Libertà è in primo luogo una condizione di pensiero che ricerca i limiti dell’esperienza,
sui quali ci si sofferma per trovare la possibilità di cambiare uno o più aspetti
della propria situazione, o condizione.
Esiste
quindi una Libertà collettiva ed una Libertà
personale, entrambe fondate sul medesimo principio, l’insieme di eguaglianza e
proporzionalità, le quali derivano dall’esperienza del lavoro razionale limitato
in libertà, per il quale entrambe le condizioni sono valide insieme nello
stesso momento.
Proporzionalità
ed Eguaglianza sono Principi
indissociabili, non esistono singolarmente come unità semplificata o elementare.
Esiste
l’unità elementare indivisibile, proprio perché è un insieme e la singolarità,
o unità semplice è una astrazione illusoria o ideale; una estrapolazione
virtuale, sempre modellizzata, cioè parziale ed approssimativa, che si
configura come provvisoria, mentre la Libertà è concreta nel suo essere
condizione ed obiettivo, nello stesso tempo e momento.
L’ordine
libero delle Leggi della natura; eguale e proporzionale, come razionale e
limitato, sono le basi della Libertà per tutte le persone della specie umana,
fondata sul principio di identità della specie:
Esiste
l’uomo se, e solo se, esiste la donna, simile, opposta e complementare.
Viceversa:
esiste la donna se, e solo se, esiste l’uomo, con le proprietà relative.
L’unione
dell’uomo con la donna forma un insieme neutrale, in equilibrio, che ha libertà
e limiti, il quale dipende dalla Condizione universale o Principio di
Universalità.
Esiste
la specie umana, nel suo binomio di base, o elementare se, e solo se, il
sistema natura è fondato su 4 stati naturali, in equilibrio proporzionale dinamico
sulla base delle Leggi universali della
materia.
Ad
esempio se una persona vuole affermare la propria Libertà a discapito
dell’altra, privandola di essa e riducendola in soggezione o condizionata,
allora non esiste più un equilibrio naturale
tra persone, esiste una
dipendenza artificiosa….. definita plagio o servitù, al limite
schiavismo nella più bieca ed ottusa delle relazione tra simili.
Se
non esiste la consapevolezza che la condizione necessaria e sufficiente è il
sistema natura con le sue Leggi, allora non si distingue la differenza tra
metodo corretto e sbagliato.
Il
Principio della Libertà esiste se, e solo se, viene applicato dalle Leggi
eguali e proporzionali per tutti e valide per ognuno.
Esso
si fonda sopra regole elementari, il cui punto focale, o centro di ogni
possibile relazione tra simili, si esprime nell’equilibrio reciproco
dell’interesse della specie umana sul pianeta.
La
convergenza tra Personale ed Universale,
si esprime nell’equilibrio delle relazioni , inteso come Libertà di
movimento delle persone a ricercare una posizione variabile e limitata per
mezzo della quale ottenere condizioni migliori.
La
Libertà personale è eguale per tutti, uomini e donne.
La
Libertà appare come condizione e fine, simultaneamente eguale per tutti, nei
criteri, e, diverso nel fine, realizzando infinite combinazioni.
La
serena consapevolezza naturale di sapere che le regole minime ed indispensabili
ci permettono di ottenere risultati straordinari nel numero e nella sostanza, per lo sviluppo della specie umana e della
singola persona, infonde una sicurezza prima sconosciuta.
Il
cammino sul sentiero del parco, nella giornata tersa e chiara, trasmette
fiducia in queste idee, che Marco rimugina in forma grezza ed embrionale, come
se si aprisse ad una conoscenza nuova della Libertà, come equilibrio delle
relazioni tra le persone di sesso diverso e tra tutte le persone.
La Libertà
è equilibrio delle idee, dei criteri
e degli obiettivi, per vivere coerenti
nei limiti della natura, ed oltrepassare con metodo coerente alle leggi della
natura, quei limiti.
Sono
necessarie poche cose pensava Marco, cercando da ora quell’equilibrio delle
idee embrionali che con chiarezza si rafforzavano in lui.
Come
una musica che ha base comune limitata ed
infinite variabili a frequenze modulate,
una orchestra mondiale della Libertà,
che esiste se, e solo se, è limitata per tutti, come lo è la specie umana
protagonista consapevole della propria identità fondata sull’equilibrio delle
relazioni come dei suoni musicali.
L’idea
di libertà si configura come un nuovo metodo di lavoro che non deturpa la
natura ma la mantiene libera dalle incompletezze dalla società umana, come gli
scarti di lavorazione.
L’idea
di libertà si configura come quella di una fusione tra specie umana e natura
per mezzo della conoscenza ottenuta dalla libertà di interpretare e conoscere
la natura e sé stessi come specie in modo oggettivo e tecnicamente appropriato
a descrivere la realtà.
Per
fare ciò la specie umana deve essere neutrale, capace di assimilarle tutte,
senza essere una sola, ma essere l’equilibrio tra esse.
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