La falsità italiana.

Bo. 7.2.14

La falsità italiana.

Molti dicono cose false,in parte reali ed in parte inventate.
Questo è diventato un modo di procedere comune dal quale nessuno è esente ,se ha poco tempo e poca conoscenza dei problemi.
La realtà affermata dalla condizione sociale è che non esiste e non può esistere una cosa semplice,in sè come unica,cioè come un solo oggetto,il quale non può essere descritto da una sola proprietà,colore,odore,materia;tre caratteristiche comuni.
La falsità italiana è diffusa come semplice modo di dire = falso o menzogna.
Esempio politico; abbassare le tasse come unico obiettivo,senza cambiare i principi ,ancora Mussoliniani ,del prelievo fiscale.
La falsità è la riduttività o la riduzione al semplicismo dei problemi.
Lo fa Grillo,lo fa Renzi,Letta ,Berlusconi per primo,ed altri al seguito,quasi tutti;giornalisti compresi,sopratutto quelli televisivi.
La falsità italiana,e falsità culturale,è arretratezza tecnica politica.
Il Principio di riduzione diventa una operazione di deformazione dogmatica e pregiudiziale,rispetto alla oggettività dei problemi,le cui componenti minime di base sono sempre come minimo due.
Il clericalismo moderato riduce alla semplicità per deformazione attraverso la quale mantiene il dominio sulla popolazione meno colta,cosa che fanno tutte le ideologie e gli idealismi,estrapolando dalla realtà una parte di essa  per farne un dogma o verità vera,quindi indiscutibile in quanto indimostrabile come vera,ma che a poche o molte persone appare come reale.
Il gioco è fatto: conta ciò in cui crede la gente o le persone,come cittadini/e,per mezzo di falsità riduttive,che la "morale" accetta come giustificazione del potere gerarchico o della gerarchia Repubblicana del più ricco ,quindi più forte.
La " morale", come riscontro: dice che la falsità paga ed è necessaria,come ridere della falsità,della menzogna e dei danni che essa procura.
Questa è la "morale" che perdona gli errori,le falsità:la " morale" che diventa Legge superiore alla giustizia stessa ,la "Morale" che diventa superiore alle persone,a tutti i  cittadini/e inconsapevoli quindi incapaci.
La "morale" è pregiudizio per esercitare un dominio privo di regole o leggi universali valide per tutti.
La " morale" è sempre ad personam,tolte le leggi universali che non sono riconosciute dalla "morale". 
Allora;nessuno dei clericali ha mai capito perchè vinceva la Roma della Repubblica e del Senato,cosa li univa oltre le lotte per il potere pubblico,dopo di dominio con l'impero.
Le leggi Romane ed il matriarcato sono due leggi di quelle universali,che sancivano un etica collettiva e non una morale.
Ora e sempre . - X . - Legio Democratica . - Italica d'Europa.

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