Gerarchia politica e movimento.

Bo. 13.12.13

Gerarchia politica e movimento.

Qualsiasi movimento di protesta economico ha buon gioco ora,perchè si tratta proprio di abolire le iniquità del sistema politico in modo diretto come lo sono il finanziamento pubblico ed il numero spropositato dei Politici,non solo in Parlamento,ma in tutto il paese.
Altra questione è la legge elettorale per la quale si ridiscute la funzione propria della gerarchia totalitaria ripristinata da Berlusconi con la coalizione del Popolo della Libertà...........,che a parte il simbolo di libertà non ne ha dichiarata nessuna perchè il leader personalistico ed accentratore,cioè il culto della personalità reso assoluto con il ripristino del controllo gerarchico assoluto sulle propria organizzazione in virtù o difetto del ruolo personale ,non per legge ,o per le regole di convivenza.
Il Personalismo assoluto di Berlusconi ha trionfato come immagine e come sostanza dalla quale sono dipesi gli attuali dirigenti politici,tutti,nessuno escluso,neppure Grillo con il suo movimento personalistico 5S,di cui è assoluto padrone nella definizione degli obiettivi come dei criteri.
La direzione politica dell'Italia è affidata oggi a dei gerarchi subalterni di Berlusconi,comunque,sia direttamente sia indirettamente,essi sono fagocitati da decreti Legge incostituzionali,ma prima di tutto antidemocratici.
La Democrazia di cui tanto si parla ha alla sua base il principio di Libertà di espressione e di rappresentazione come caposaldo del lavoro svolto razionalmente secondo l'oggettività delle cose o a regola d'arte.
Ciò non compare in alcun modo nella nostra Costituzione a fondamento della nostra società e comunità italiana,come fattore di Principio e di legge .
La cosa risale al dopoguerra,cioè al lavoro politico di Democratici Cristiani e Comunisti-Socialisti,i quali hanno dimostrato di non conoscere ,o non accettare i principi delle Democrazie occidentali come il fondamento della cultura del lavoro razionale e libero.
La Legge elettorale qualsiasi essa sia rimane un risultato di compromesso delle gerarchie,deformato e privo degli strumenti necessari per funzionare correttamente,i quali sono lo strumento principe contro ogni corruzione.
Il sistema politico deve essere aperto a tutte le formazioni politiche che siano organizzate sul territorio nazionale in modo collettivo e pubblico,sulla base di principi democratici,altrimenti come ora le forze politiche personalistiche,derivate dal culto della personalità e privatizzate come strumento di potere quasi assoluto sull'organizzazione,che per contraddizione lascia liberi i propri prescelti di svincolarsi rispetto al loro capo senza alcun rapporto con la popolazione ed i criteri di eleggibilità.
La rappresentanza politica o possiede un numero sufficiente per essere presente a livello nazionale in modo coerente per svolgere una funzione di governo,oppure non esiste ragione per la quale essa sia inserita nelle forze politiche in competizione per il governo del paese.
Il minimo organizzativo pre svolgere una funzione nazionale adeguata è di almeno 60.000 ,pari all'1 % della popolazione; iscritti ed una organizzazione radicata  in almeno 15 regioni,altrimenti è pura speculazione ostracista rispetto al funzionamento democratico della società,la quale lascia libera partecipazione nelle Regionali e Comunali
per la rappresentanza di gruppi politici ristretti.
La gerarchia attuale del sistema politico ,alla quale appartirene anche Renzi,come Grillo,non dimostra di avere consapevolezza della funzione delle leggi eguali per tutti come principio e regola del lavoro politico pubblico,che non deve essere confuso con la scelta delle primarie dell'organizzazione che in questo contesto
risultano asfittiche e prive di senso compiuto in assenza del sistema organizzativo del sistema elettorale e dei criteri del lavoro politico,la cui etica è indiscutibile sull'onestà chiara e pubblica dei soggetti integri da qualsiasi procedimento legislativo .
Ora e sempre . - X - Decima . - Legio Italica d'Europa.

Commenti

Post popolari in questo blog

Gli Art. 35, 36, 37, 38 della Costituzione.

PARTITO DEMOCRATICO: RENZI IL VENDICATORE.

Gli Art. 14, 15, 16, 17, 18, 19, della Costituzione.