LA CRISI E LO STATO ITALIANO.

Bo. 21. 12. 14
LA CRISI E LO STATO ITALIANO.

Le principali caratteristiche dello Stato italiano sono tre.

1) La Costituzione italiana dogmatica =  falso ideologico.
Il sistema elettorale - politico, fondato sulla corruzione, come  prodotto delle ideologie: la  cristiana con la DC e la comunista con il PCI.
2) Una economia interna fondata sui Monopoli, televisione, o informazione pubblica, macchine, auto, benzina e  petrolio; ed una economia esterna, agroindustria, abbigliamento e meccanica di precisione, macchine automatiche, fondate sulla grande dinamicità dei comparti.
3) Uno Stato gerarchico fondato sul principio del moralismo cattolico, che tutto perdona ed assolve, così dovrebbe essere anche la Legge alla quale si è ispirato Berlusconi quando ha cancellato il reato di falso in bilancio, mentre in USA, Bush lo inaspriva severamente.
Questa è la differenza tra essere conservatori, come Bush, ed essere cristiani moderati come Berlusconi, uno difende la società del suo paese, l'altro,  il cristiano Berlusconi la danneggia.
Quindi devo dedurre che essere cristiani-cattolico in politica, come Berlusconi ed Agnelli o Elkan, significa, prima di tutto, danneggiare il proprio paese, ma con il piacere di guadagnare degli spiccioli personalmente; i soliti 30 denari che vengono perdonati dalla Chiesa di Stato "assoluto" e cristiana, opposta allo Stato Italiano.
La religione cattolica non solo ammette il tradimento, ma esso diventa la regola obbligatoria del dogma se si vuole sopravvivere e rimanere cattolici .
Di qualunque natura esso sia, religioso, politico e scientifico; il dogmatismo come forma della cultura è equivalente alla riduzione delle persone, in uno stato di schiavismo dell'idea, per la quale non sono lecite altre  idee reali, e non sono accettate come tali.
Esempio le ideologie politiche totalitarie del 900, assurde ed aberranti in quanto false; ed esse falsificano la realtà come base culturale per le discriminazioni. 
Esistono quindi due poteri in Italia, uno è la soverchiante maggioranza degli abitanti, plagiati dalla religione cristiano-cattolica e dalla sua morale, imposta nelle scuole per Legge fino al 1980; l'altra una piccola minoranza di democratici con l'etica dell'onestà intellettuale del loro lavoro, principio delle relazioni internazionali.
Quindi l'Italia ha due facce, una rivolta all'interno ed una all'esterno; ed una è contraddittoria dell'altra.
La faccia interna è quella della conservazione del sistema gerarchico ereditato dal fascismo e dalla monarchia, quindi antidemocratico e pregiudizialmente punitivo dell'intelligenza  della razionalità del lavoro, come della Libertà e delle Leggi eguali per tutti.
La Legge eguale per tutti non ammette eccezioni, essa è proporzionale ed ha limiti minimo e massimo oltre i quali esiste solo l'azione dannosa per la società e le persone, cioè la criminalità contro sè stessi come appartenenti alla stessa società, vedi le mafie.
La faccia esterna è quella della libertà d'impresa, con intelligenza e razionalità, utile a sviluppare il paese dall'arretratezza culturale ed economica, ma senza illusioni interne.
L'evasione è la valvola di sfogo, o pratica, usata  spregiudicatamente dai monopoli di Stato e privati, la cui funzione è il mantenimento delle regole sociali inique definite dal fascismo con il prelievo fiscale fatto l'INPS, nel 1934.
Abbiamo quindi l'uso cosciente e spregiudicato del dogma o ignoranza religiosa, sulla sapienza razionale dell'esperienza industriale ed economica, con gli emigranti nel ruolo di espansione economica e culturale, usata dal clericalismo moderato, nella seconda metà del 900.
Oggi l'immigrazione funziona come dissolvimento degli schemi dogmatici delle ideologie delle classi sociali con ruoli assoluti e non relativi, come liberismo e comunismo, riduttivi e devianti rispetto ai problemi della società.
Renzi è il nipote della corruzione, e delle ideologie private di Berlusconi, il cui fine politico non è la rottamazione della corruzione, delle iniquità nate dall'irrazionalità dei principi morali, che non riguardano i rapporti con la natura, e non sono  caratteri propri della Democrazia, ma lo sono della Repubblica gerarchica nata dal potere del clericalismo come continuità del fascismo sopratutto opposto alla monarchia.
Renzi vuole rottamare  quel poco di Democrazia rimasta, tanto sa che sarà perdonato in anticipo dal Papa e dai Cardinali italiani, artefici del clericalismo politico, che amano la povertà di spirito del politici.
Che Renzi sia  povero culturalmente lo si vede dai discorsi irrazionali ed incongruenti con l'argomento da trattare, non lo rispetta mai e sfugge con battute infantili e semplicistiche; sembra quasi affetto da senilità per come tratta gli altri: cioè come degli incapaci ad intendere e volere, sembra  ed è  l'opposto di Grillo che non è "grullo" perché urla sempre nei comizi, come Bossi, contro le truffe ed ingiustizie economiche in particolare e solo quelle, chissà perché?
Uno urla e l'altro parla a vanvera, la coppia dipendente dall'esperienza berlusconiana, affascinata e vittima della ricchezza senza lavoro, perché concessa dai clericali padroni d'Italia con le formalità superficiali del simbolismo religioso, all'apparenza non matematica, ma è sufficiente vedere la banca Vaticana, per vedere smentite le pratiche dichiarate ufficialmente dalla Chiesa come organizzazione dedita al sostegno dei poveri.
L'idea di base è che vi saranno sempre i poveri e saranno sempre la stragrande maggioranza, che si basa sulla non conoscenza della natura e della scienza.
Siamo quindi oppressi da un perbenismo falso dei moderati che aggiustano tutto a parole, ma la crisi li ha limitati, e la ricchezza ridotta non appartiene a loro che non sanno fare un lavoro razionale intelligente.
Renzi, come Bersani e Letta, D'Alema, Prodi e Rutelli, come altri, sono diventati i rappresentanti del clericalismo moderato; ovvero i corruttori del sistema Democratico, i "clericali rossi"  detti democratici  delle primarie senza Leggi  Costituzionali legittime e coerenti; che operano per mezzo dei Decreti d'urgenza, o truffa; definiti impropriamente Decreti Legge, come se fossero delle Leggi legittime e non provvisorie come palliativi.
Lo Stato italiano è privo dei Principi e Leggi coerenti della Democrazia; la formulazione di ogni articolo  di base della Costituzione prevede una eccezione interpretativa equivalente alla sua invalidazione del Principio e della  Legge stessa , appena formulata.
Il gioco della contraddizione per affermare l'inutilità delle leggi razionali ed oggettive della società in quanto tale.
Da ciò la collusione del clericalismo politico con ciò che è illegittimo, come con le mafie, per il governo della società; la legge dell'elemosina e del bastone, senza Doveri e Diritti, ma il libero arbitrio personale del più forte, che in Italia non è più lo Stato Italiano, ma lo Stato del Vaticano.
Ora e sempre--X--Legio --Italiana--Democratica d'Europa.

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