L'Italia disastrata.

Bo. 11. 11. 14
L'Italia disastrata.

Il maltempo ha assunto caratteristiche di intensità e forza maggiori della normalità secolare.
Ovvio che ciò deriva dalla immensa crescita della specie umana sul pianeta, da circa 2 miliardi di oltre un secolo ad oggi oltre 7 miliardi, ma non è il fattore rilevante, che invece dipende dalle tecniche usate per lo sviluppo della specie.
I cambiamenti climatici sono imprevedibili per la loro collocazione, ma hanno un tratto caratteristico comune a tutte le situazioni, l'accentuarsi delle escursioni termiche, ovvero gli sbalzi di temperatura veloci se non improvvisi.
Questo pone diversi problemi di adattamento delle popolazioni e un numero maggiore di disastri prevedibili come numero, ma non come posizione.
Le escursioni termiche che aumentano di differenza portano ad una espansione del numero e delle intensità di divario della Temperatura, dalle quali dipende anche la formazione di tornado ed uragani di potenza sempre maggiore.
La prospettiva è la crescita del maltempo con picchi sempre maggiori e ciò equivale ad una esigenza sociale precisa, il potenziamento della protezione civile e la mobilitazione d forze attive per arginare le incurie del terreno  e degli argini dei torrenti e fiumi.
In Italia lo schematismo dogmatico blocca la capacità razionale di prevedere e disporre delle risorse necessarie con lavori di manutenzione straordinari e tempestivi per limitare i danni a cose e persone.
La politica è assente, essendo alle prese con questioni tecniche, considerate da pochi," di massimo rilievo": la spartizione del potere secondo il principio della forza, senza alcuna regola per i deputati che vogliono essere liberi da tutto e da tutti, anche dagli elettori una volta che sono eletti, quindi tecniche prive di coerenza di rapporti e di metodo.
La Politica che si assenta dalle tragedie, per assistervi da lontano, non ha parole per le persone colpite dal dramma  della perdita di  case e persone, la politica come risposta razionale è assente, ed è demagogico e falso porla sul piano di esserci per vedere spalare e "condividere moralmente" in modo ipocrita una situazione come ha fatto Grillo e peggio ancora Renzi  che non si  preso la responsabilità di pronunciare alcun impegno politico per lo sviluppo e la tutela della natura come unica condizione possibile.
Renzi nelle sue dichiarazioni mostra di essere non solo ignorante del comune principio di sopravvivenza, ma è stolto al punto tale che lo ignora volutamente, non pronunciando alcun impegno per fronteggiare una crisi naturale grave per i danni continui che procura, alla produzione agricola in primo luogo.
Renzi come Grillo sono due stolti della politica, e le vecchie generazioni  ancorate alla politiche ideologiche sono diventati i protagonisti dei Decreti Legge della corruzione; questo è diventata una parte della generazione dei leader del 68, degli incoerenti gerarchi in gran parte antidemocratici e corrotti, a cominciare dal PD.
Dire che le cose non vanno così male è solo una scempiaggine di chi  misura la realtà con il metro dei soldi, senza considerare che essi derivano dalla ricchezza naturale e se la natura viene distrutta la povertà è la conseguenza diretta.
Il Sistema politico è così corrotto nella sua contraddizione ed incompetenza che è necessaria per il paese la ricostituzione dei principi fondamentali della Democrazia in modo coerente, e questo può avvenire solo per mezzo di assemblee Costituenti la Democrazia  dell'Italia sulla base della Libertà coerente con la responsabilità del lavoro politico.
Le assemblee città per città sono l'unico modo per uscire da un tracollo della società italiana per incuria e falsi principi di moralità cristiana considerati superiori alle Leggi della società democratica.
Ora e sempre.-X-Legio --Italiana Democratica --d'Europa.

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