Elezioni Europee, la lezione della Storia.

Bo. 26.5.14
Elezioni Europee, la lezione della Storia.

Il voto Europeo ha valenza politica nazionale, se viene considerato nel suo insieme, prima  degli interessi nazionali.
L'eterogeneità della Posizioni e lo scetticismo dimostrano al scarsa capacità dei Sistemi Politici Nazionali di trovare dei criteri comuni, e degli obiettivi unitari nella eterogeneità delle varie culture territoriali, dato che manca una lingua comune in grado di favorire l'unità delle popolazioni  autoctone.
Esiste un collante unico che, negli ultimi 60 anni, si è affermato con una forza straordinaria. ed è la scienza e la tecnica, con i suoi esperimenti di base, come fattori oggettivi, indipendenti dalle ideologie e dagli idealismi della politica che mistifica le esigenze e le indirizza, deformando la realtà dei fatti, verso obiettivi illusori e falsi.
Lo ha fatto Renzi in Italia, Le Pen in Francia, Tsipras in Grecia ed Italia, in Inghiletrra, in Ucraina, emergono forti i problemi di una Unità Europea che non sia la governabilità dei gerarchi, sia tecnici che politici, e si evidenzia la richiesta forte di un sistema Democratico eguale per tutti, e proporzionalmente corretto, ad esempio in Italia erano sufficienti  42 rappresentanti circa, ed è un numero adeguato, invece dei 73 attuali, in base ad una proporzionalità oggettiva, quella della struttura atomica 1 a 1837; che diventa 1 a 1.837.000, 28 + 1/2 ,come numero dei Senatori.
La mancanza di regole oggettive rende più forte le divisioni regionalistiche basate sull'appartenenza ideologica, idealistica, ed altro, tutto fuorchè delle leggi universali Democratiche.
Renzi vince in Italia per un premio monetario al suo consenso, ma cala l'affluenza alle urne e la fiducia nel sistema politico, dopo 65 elezioni in 65 anni, e 65 governi diversi, il primato Italiano dell'Ingovernabilità senza regole oggettive valide e certe; Renzi ha una vita media di 2 anni, una l'ha già spesa in beneficenza, e il popolo Italiano è generoso, superando l'impasse di 3 forze politiche con eguale consenso, uscite dalla precedenti elezioni.
Renzi ha il consenso per dirigere correttamente e se è coerente raccoglie le forze,ma non con il sistema elettorale del Flagellum o Italicum come lo autoproclama Renzi.
Grillo è irrazionale e lo sapeva che in una campagna politica incentrata solo sulla denuncia non produce consensi, per sempre, ora anche solo per due volte e  Casaleggio è evanescente quanto illuso come un millantatore.
Il gioco delle 3 carte è finito, o chi dirige lo fa coerentemente oppure gli Italiani sapranno provvedere, con movimenti meno chiassosi e più efficaci, come nel rinnovamento Costituzionale, necessario visti i tempi dello sviluppo.

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