Una Legge eguale per tutti i lavoratori.

Bo. 27. 12. 14
Una  legge eguale per tutti i lavoratori.

Esiste una condizione precisa: coloro che sono iscritti alle liste dei disoccupati, come coloro che lavorano, sono tutti lavoratori, di fatto oggettivamente.
Lo Stato sociale italiano, sulla base delle richieste delle organizzazioni Sindacali ideologiche, imprenditoriali e dei lavoratori, considera lavoratori solo coloro che sono occupati, i cassa integrati e quelli in mobilità, previsti per legge.
I disoccupati non hanno titolo di lavoratori, hanno il titolo di disoccupati, come se fosse responsabilità loro il fatto di essere nella condizione di lavoratori indigenti, quindi in difficoltà.
La solidarietà, molto ristretta, ma molto miope dei lavoratori comunisti, cattolici e liberali si ferma alle tutele degli occupati, come se fossero la cosa più importante, e la solidarietà tanto proclamata si dissolve alla prima difficoltà di crisi, con soluzioni palliative, limitate ed incoerenti di fronte alle difficoltà dei più deboli.
Posta la definizione che non vi é nessuna dignità nelle elemosine, come nelle beneficenze, quando si sprecano enormi quantità di denaro per abusi, appropriazioni indebite di denaro pubblico, corruzione ed altro, non vedo come si possa parlare dell'Art. 18 come se fosse un dogma inalienabile il posto di lavoro fisso, mentre non lo è la disoccupazione, anzi vengono colpevolizzati  e controllati come reclusi i disoccupati.
L'Art. 18, anche se stemprato, non è rilevante al fine dell'unità dei lavoratori, uniti da una sola Legge sociale di diritto alla sopravvivenza, legittima con un minimo indispensabile per non essere vittime di plagio e manipolazioni, condizionamenti e schiavitù.
Il Diritto a non essere ricattati, per una condizione sociale di crisi dello sviluppo economico e civile della società.
Per questo le ideologie dovrebbero essere messe sotto accusa, come le anti ideologie, per plagio, condizionamento illecito ed abuso di disinformazione.
Le ideologie, che per principio si fondano sul plagio delle persone, le cui affermazioni e principi contraddittori, nelle realtà e nella logica materiale e matematica, rendono inconsapevoli della realtà le persone soggette alla loro influenza.
Il reato di plagio è stato cancellato nel 1981 dal Codice Penale, e non si capisce la ragione, quando sappiamo che esiste come truffa aggravata e circuizione di ignoranti ed incapaci, che può essere singolo o collettivo come lo sono le ideologie social-comunista e nazi-fascista e quelle religiose.
L'unità del mondo del lavoro è l'unità sia del mondo imprenditoriale, sia del mondo dei lavoratori, nel rispetto dei reciproci ruoli e funzioni, come garanti ognuno delle sue competenze, fondate sul confronto consapevole e responsabile  della necessità di entrambe le parti insieme.
Il conflitto ideologico è un conflitto pregiudiziale, a prescindere dall'unità del mondo del lavoro, con le sue differenze culturali secondarie agli interessi di tutti insieme.
La seconda guerra mondiale è nata dalla manipolazione e plagio di masse numerose, vaste, con una sola caratteristica, l'indigenza priva di sostegno e l'ignoranza.
In entrambi i casi lo Stato Sociale è nato per ovviare a queste situazioni estreme, ma pare che in Italia la Storia non abbia da insegnare nulla a coloro che si sono sottratti ad essa, come i clericali e comunisti italiani in primo luogo.
Sottrarsi alla oggettività della storia significa rinunciare al proprio passato, alla consapevolezza del presente, quindi del futuro e rimanere vittime delle manipolazioni, condizionamenti e del plagio di certe organizzazioni ideologiche.
Il Jobs act non risolve nessuno dei problemi attua una tecnica democristiana, prima disfiamo e dopo si vedrà, ma il dopo non ha mai un principio risanatore e non lo ha neppure il Job act, quindi è la solita trappola ideologica senza il fine eguale per tutti, affrontare la crisi con un principio di solidarietà ed unità nazionale.
Ora e sempre--Xma--Legio --Italiana--Democratica---d'Europa.

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