La Costituzione Italiana: dogmatica e contraddittoria.

Bo. 7. 11. 14
La Costituzione Italiana: dogmatica e contraddittoria.

La Costituzione italiana può essere definita dogmatica e contraddittoria  solo se la confrontiamo con le Costituzioni dei paesi fondatori dell'Unione Europea, con maggiori esperienze di Democrazia diretta, per non parlare di USA e Canada.
Risulta evidente da due fattori principali nella stesura di una Costituzione; ogni Costituzione democratica ha dei preamboli introduttivi, validi storicamente.
In secondo luogo il primo principio fondamentale di ogni Costituzione Democratica è la Libertà, limitata e consapevole, come valore universale dei diritti e doveri verso la società collettiva ed omogenea per territorio.
La Costituzione italiana non viene introdotta da alcun preambolo storico che la caratterizzi per i suoi principi, libertà,eguaglianza e proporzionalità, diritti ed altri.
Il primo e fondamentale articolo fa del concetto di "Lavoro" il valore assoluto, senza paragone, e senza alcuna associazione con la libertà, ponendo in tal modo fuori tempo storico il senso del lavoro  razionale organizzato contemporaneo per mezzo della libertà dell'intelligenza.
Inoltre si definisce la Sovranità del popolo come dogma, senza esplicitare lo strumento principale ed inalienabile per mezzo del quale si esercita la sovranità degli abitanti, le elezioni a libera scelta del candidato, che sono dirette e proporzionali rispetto al numero di elettori.
Per concludere, il primo articolo della Costituzione, si definisce come limite della sovranità popolare, che non viene definita in base alla libertà, ma per mezzo dei limiti imposti dalla Costituzione stessa nel metodo.
La contraddizione esplicita diventa chiara, la sovranità del popolo esiste ma viene limitata dalla Costituzione, variabile a seconda di chi governa.
In realtà non viene definito alcun principio democratico inalienabile, per mezzo del quale affermare la  Libertà e la Democrazia, indissociabili tra loro.
La trascrizione del Primo articolo dimostra quanto detto nell'analisi logica e storica comparativa rispetto ad altre Costituzioni Democratiche:

Art. 1
L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.
La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.

La sintesi storica, fatta da Clericali e Comunisti, nel 1946-47, sotto la pressione di Americani ed Inglesi, risultato delle formazioni politiche principali di principi ideologici, di fatto è una sintesi dogmatica ed astratta storicamente dal contesto delle principali società Democratiche.
Per lavoro si intende facilmente il lavoro gerarchicamente imposto, non riconoscendo il fattore della libertà come motore dello sviluppo associato al lavoro.
Ideologicamente, entrambe le maggiori formazioni politiche del dopoguerra, di scarsa cultura democratica e libera, rifiutano i principi fondamentali delle Democrazie come base della società, che sono diversi, riducendo tutto ad un solo principio in forma dogmatica ed assoluta: il lavoro avulso dal contesto storico.
L'articolo 2 è una formalità vuota ed il terzo articolo è stravolto in questo senso:
3° Articolo. ipotesi.
La legge è eguale per tutti e tutti gli abitanti egualmente, uomini e donne, di fronte allo Stato Democratico hanno gli stessi diritti e doveri.
Semplice e non contraddittorio senza falsi valori morali di distinzione, che non devono esistere in quanto sono pregiudiziali, come la dignità sociale, misurabile solo secondo il denaro.
L'ipocrisia e l'incoerenza fanno della Costituzione Italiana uno strumento inapplicabile perchè ogni principio enunciato singolarmente, e diviso dagli altri, viene per principio contraddetto e limitato dalle norme di Legge Costituzionali: equivalente ad affermare che non esistono principi Democratici Costituzionali che non possano essere cambiati dal più forte in campo, equivale a negare la Democrazia come sistema superiore alla gerarchia della Repubblica di stampo "Romano" obsoleta e datata che non considera tre rivoluzioni scientifiche come fondamentali per la specie umana e lo sviluppo della società.
Tutti gli articoli principali della Costituzione Italiana sono fatti ad imitazione del primo, quindi confutabili e transitori nella loro validità, di fatto vengono negati come principi costituenti della Società Italiana.
Assemblee nazionali Costituenti, in tutte le città, tranne Roma, che sarà ultima.
Ora e sempre--X-- Legio --Italiana- Democratica   d'Europa.

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