Berlusconi e l'Italia.

Bo. 8.11.13

Berlusconi e l'Italia.

Uno dei maggiori imprenditori italiani decide di presentarsi alle elezioni politiche,nel 1994,quando la DC è crollata sotto il peso della corruzione,come sistema clientelare.
Berlusconi,privo di una cultura di Stato ,come Istituzione al di sopra degli interessi particolari,si trova presto ad avere a disposizione una forza Politica,di nome Forza Italia,che di fatto non è in modo assoluto una organizzazione politica,è il proseguimento di una organizzazione del moderatismo clericale e clientelare,che lo ha fatto arrivare ad essere uno dei più grandi Imprenditori d'Italia.
Berlusconi ha fatto una manovra politica perchè così richiedevani i moderati clericali "corrotti",ovvero fautori del sistema clientelare,un semplice do ut des;che non è la forma dei rapporti dello Stato moderno,ma antico come quello dei romani.
Berlusconi amministra con metodo nuovo e vecchi il sistema di potere precedente,sulla base della ragione che gli ex coministi,ideologicamente distori,non sanno dirigere un paese.
Detto da un imprenditore d'imitazione,che non ha mai fatto dell'innovazione una stategia,come gli Agnelli,diventati monnopolistici con Prodi,Berlusconi promette quello che la crisi internazionale gli prospetta,una crescita dell'occupazione e sembra che la faccia lui.
L'assurdo è che molti italiani gli danno fiducia,sia per lo spauracchio dei comunisti pentiti e vestiti di nuovo,con il PDS,sia perchè la corruzione aumenta.
Berlusconi vince le elezione e ciò che accade è l'affermazione du una organizzazione industriale alla guida del paese,in quanto Berlusconi propone solo gli uomini di Mediaset che lo hanno seguito in politica con l'ambizione di guadagni facili e considerevoli.
La politica diventa ufficiosamente una questione di affari in primo luogo e colui che detiene il maggior numero di preferenze diventa di fatto il leader economico prima che politico.
L'affarismo economico si innesta su un facile terreno,il clientelarismo politico economico della Dc,la quale fa un passo ulteriore e definitivo nella cancellazione del valore sostanziale di una organizzazione politica,in primo luogo collettiva e pubblica,che diventa privatistica con il marchio ed il suo possesso.
L'affarismo appiattisce lo sviluppo politico,lo disintrega perchè vuoto di proposte,le disitrega perchè nessuna organizzazione politica ideologica ha assunto come principio di base la Democrazia,con le sue regole o Leggi universali.
Berlusconi azzera le politiche italiane che diventano amministrative italiane senza progetti di sviluppo,ruolo che compete alle forze politiche.
Quindi in Italia abbiamo solo livelli di direzione amministrativa e non politica,come una impresa senza strategia di innovazione,che deve mantenere una situazione stabile quando la concorrenza internazionale diventa asprissima ad opera della Cina che considera e tratta gli operai come merce di utilizzo immediato e senza criteri di sviluppo sociale adeguati  alla società industriale.
L'industrialismo di Cina ed India è comparabile solo a quello dell'anteguerra dell'Europa,con la considerazione che le tecniche sono decuplicate,e con l'uso di materiali considerati oggi nocivi della salute.
L'operaismo cinese,indiano e russo,e un lavoro privo di garanzie sociali,equivalente ad un  valore di dieci volte inferiore a quello europeo.
Berlusconi non ha mai fatto nulla per rivitalizzare l'economia delle imprese,anzi si è comportato come attendista di una crisi che gli consentiva di espandere con mezzi più o meno leciti le sue attività e quelle dei suoi amici,traendone profitti ingenti ed espandendo la corruzione da sistema clientelare a sistema formale di affari di Stato.
L'azzeramento delle ideologie ha significato anche l'azzeramento del ruolo dello Stato moderno uscito dalle rivoluzioni sociali e scientifiche d'Europa.
Berlusconi  e la sua pazzia affaristica hanno condotto all'annullamento delle organizzazioni politiche ideologiche,ma anche dell'etica dello Stato come entità superiore agli interessi particolari e privatistici.
Berlusconi ha demolito incoscientemente quel sistema che si era mantenuto entro certi limiti  e soggetto a leggi valide per tutti.
Con Berlusconi ,l'idealismo egocentrico raggiunge il suo apice nel riproporre uno Stato a misura dell'economia come Impero ristretto che detta le regole come nell'Impero romano,una cultura allucinante ed asfittica che portano l'Italia fuori dall'Europa come sviluppo sociale,dove si afferma una nuova figura sociale,l'Imprenditore,com imperatore economico della politica nazionale.
L'Italia è depuaperata da Berlusconi della sua Storia ed è il sistema politico clientelare e cattolico-cristiano la base culturale che lo asseconda in questa operazione di interesse di organizzazione religiosa con mire temporali sull'Italia.
Ora e sempre . - X . Decima - Legio - Italica d'Europa.

Commenti

Post popolari in questo blog

Gli Art. 35, 36, 37, 38 della Costituzione.

PARTITO DEMOCRATICO: RENZI IL VENDICATORE.

Gli Art. 14, 15, 16, 17, 18, 19, della Costituzione.