La crisi: Professori,Preti e Politici.

Bo. 16.6.13



La crisi: Professori,Preti e Politici.

Tre professioni,antiche quanto la società umana,con caratteri formalmente distini ed un unico tratto comune,hanno il pregiudizio discriminatorio di porsi e porre le proprie idee al di sopra di quelle degli altri senza una ragione dimostrata,ma in virtù del ruolo che ricoprono.
Questo accade quando la società rimane statica ed assume una pervenza di quiete eterna per brevi periodi,quanto la vita di una persona.
Le apparenze sono realtà in quanto non è necessario cambiare i rapporti che si sono stabilizzati temporaneamente.
La svolta radicale nella società Italiana è avvenuta con l'entrata nella scena politica del monopolio privato dell'informazione,diretto da mediaset alla cui guida vi era e vi è la famiglia Berlusconi ed in primo luogo Berlusconi stesso.
Dal punto di vista informativo,in modo eclatante è avvenuto questo semplice cambiamento nella razionalità politica.
Io come soggetto,dice Berlusconi,sono portatore del rinnovamento,in base al quale affermo che le mistificazioni dei comunisti e dei democristiani devono essere accantonate per fare spazio ad un contratto stipulato tra la singola persona di berlusconi ed il popolo ,ovvero gli elettori/trici.
La verità della politica non è la razionalità oggettiva delle cose da farsi per lo sviluppo del paese,ricercata nel confronto dialettico tra le parti,ma ha come base la verità "assoluta" delle affermazioni di Berlusconi per mezzo delle quali il bipolarismo richiesto da Berlusconi diventa lo strumento per la sua egemonia anche contro i principi Costituzionali che prevedono la separazione degli interessi personali da quelli pubblici.
Berlusconi fa della personalizzazione della Politica lo strumento per affermare una nuova classe,privata di una legittimità elettiva.
In tal modo il Talk-show televisivo diventa la finzione oggettiva,priva di responsabilità,per mezzo della quale riesce a manovrare l'opnione della maggioranza di Italiani/e nell'illusione di un progresso che Berlusconi oltre lo slogan televisivo non persegue realmete.
La televisione diventa la maschera di cera che nasconde la realtà della politica,per la Lega,Di Pietro,D'Alema,Bersani,Letta,casini,Fini  e Berlusconi ,l'artefice della recita a soggetto.
In realtà in Italia siamo rimasti fascisti nelle regole di base economiche e questo non è un difetto solo del Berlusconismo,ma antecedente.
Il Prete sale sul Pulpito e legge i passi dogmatici del passato ,li commenta e riflette solo dentro il modello proposto dalla lettura.
Il Docente sale sulla cattedra e da essa recita in modo dogmatico le formule senza incontrare una incoerenza o incongruenza del discorso con la realtà,la scuola non insegna ad affrontare problemi inediti in Italia,al massimo li sollecita.
Il Politico sale sul palco televisivo e si propone come se i suoi discorsi abbiano una oggettività reale,ma riguardano solo la sfera dell'Istituzione politica,non del paese:un dialogo su se stessi che finisce per essere rivoltante per le menzogne pregiudiziali e discriminatorie verso i cittadini ed il dovere di informazione corretta che è solo comparativa.
Il risultato che tutti in Italia vogliono salire o si sentono più alti di altri sulla base di poche idee comprese in un modello incoerente,ognuno parla a sè stesso ma sembra che parli alla gente a casa,ma l'apparenza stà per terminare perchè la drammatica realtà avanza a dispetto del moderatismo stolto e vigliacco della maggioranza dei nostri politci Italiani.

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