Sindacati e democrazia.

Bo. 30.4.13



Sindacati e Democrazia.

Penso che i Sindacati non siano interessati e non capiscano il valore del Sistema Democratico come leggi uguali per tutti ed al di sopra di tutti.
Per il Sindacato,idealistico e ideologico,uno acquiescente ed acritico verso la direzione e l'altro opposto pregiudizialmente verso la direzione.
Due facce della stessa medaglia,che si confrontano con due versioni dello sviluppo del Capitale,una della concorrenza e l'altra del monopolio economico.
La Democrazia è innanzitutto un dovere per principio e per legge,appunto quella menzionata .come azione minima indispensabile alla organizzazione sociale collettiva della Specie umana.
L'organizzazione sociale collettiva può avere varie forme e la democrazia è quella che garantisce ad ognuno un minimo di libertà sulla base del dovere di eleggere un Delegato che non rappresenta la classe ma gli obiettivi della classe o ceto sociale:perciò Delegato = Deputato.
Il fatto fondamentale e di principio è l'esercizio del dovere di eleggere una persona,donna o uomo.
L'esercizio del dovere nasce in Grecia dalla classe degli agricoltori,come classse di piccole ,medie e grandi proprietà,per difendersi dagli attacchi esterni e dai soprusi di ambizione interni che indeboliscono la struttuta sociale con una concentazione assoluta della ricchezza.
Il sindacato dei metalmeccanici è rimasto il Sindacato più monolitico ed ancorato al Contratto nazionale,come strumento di base,quello stesso Contratto nazionale,inventato da Mussolini per la prima volta e sostenuto dalla struttura dell'Inps,la stessa attualmente in vigore.
Il Contratto Nazionale di categoria finisce per essere dissolto,per inapplicabilità,ma ad esso si sostiutisce un contratto aziendale minimalista e difensivo.
Se applicassimo la logica dei compartimenti o dipartimenti,come quello automobilistico Europeo dovremmo trovare in Italia una versione non monopolistica della produzione,per la variazione di strategie di mercato meno onerose e più flessibili o adattabili alle esigenze dello sviluppo,la cui prerogativa principale è consumare meno materie prime e di conseguenza ,spendere meno.
Non si tratta di affermare in modo assoluto il valore del lavoro,astraendo dalla realtà del contesto sociale.
Per le organiizazioni produttive,non si tratta di fare della bandiera del lavoro una bandiera rossa o nera o bianca,l'epoca delle speculazioni ideologiche è finito,del Sindacato come Stumento delle organizzazioni Politiche,di varia natura,contrapposta anche ma solo per ragioni filosofiche,non reali come la libertà di scelta.

Il sindacato deve Uscire dalla strumentalità ideologica o idealistica per dare un contributo reale al superamento della crisi che a questo punto è già grave.
Il dovere della libertà di scelta è il principio cardine,il diritto non impone l'obbligo di scelta;la Democrazia lo prevede,come potete constatare le ideologie di qualunque tipo ragionano nel modo seguente,sia liberista,comunista e cattolica: il voto è un diritto se lo dai a noi va bene se lo dai agli altri chi se ne frega,o è sbagliato.
Assurdo ma vero,ed è questo che i Sindacati hanno accettato come discriminante per decidere chi era Democratico e chi no nella versione delle organizzazioni ideologiche,sia politiche che sindacali,rimaste invariate dagli anni 50 del dopoguerra nei principi di base;fino ad oggi.
L'Italia non è un paese Democratico,perchè l'elezione diretta dei Deputati ,dal punto di vista ideologico,deve sostituire con la rappresentanza ,la volonta degli elettori.
Il principio è antidemocratico,come se un delegato va a fare la trattativa per ottenere per sè un passaggio di categoria,non gli obiettivi richiesti dalla maggioranza dei lavoratori.
Chiara e semplice la Democrazia,gli obiettivi sono lo scopo e lo strumento,per mezzo del quale i lavoratori affermano la loro capacità di confronto con la realtà.
Il valore assoluto del lavoro,inteso ideologicamente dal Sindacato Fiom,Fim e Uilm,non corrisponde in realtà al principio del lavoro reale il quale può essere formulato in tal modo:
Qualsiasi lavoro,sia esso dipendente,indipendente,autonomo o libero contiene di per sè dei gradi di libertà di scelta che sono alla base della corretta e precisa esecuzione del lavoro nel contesto definito dell'azienda.
Detto ciò non vi é più spazio per i concetti di destra e sinistra come strumenti di qualcuno,il Sindacato deve assumere una nuova dimensione organizzativa per vedere le possibilità di sviluppo che sono derivate ed interconnesse tra diversi settori.
Per l'edilizia i moduli o pannelli industriali,per la coltivazione.i moduli per le serre ed altro ancora.
Il problema di modello di società come controllo assoluto della società è miseramente fallito con le ideologie politiche e sindacali : ad essi si devono sostituire i moduli di intervento finalizzati allo sviluppo,con la garanzia di conservazione dello stato naturale delle cose intorno;l'ecosistema naturale come condizione unica ed indispensabile alla specie umana.

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