La crisi ed il governo.

Bologna 22.3.13



La crisi ed il governo.

La crisi Italiana ed Europea,ma anche Mondiale,si manifesta palesemente in alcuni punti che sono strategici per lo sviluppo,in passato per il mondo occidentale Europeo;oggi per il Pianeta.
L'Italia nel 900 è stata uno di questi punti nel quale si focalizza e si concentra la necessità di nuove risposte alle domande irrisolte della specie umana.
L'Italia è stata all'inizi del 900 un crocevia tra nord e sud del mondo,tra la civiltà Europea ed il resto del continente Africano ed Asiatico,quando le contraddizioni erano diventate ingovernabili con i vecchi criteri ottocenteschi.
Così l'avvento della prima guerra mondiale,e di seguito con la crisi del 1922 l'Italia segnava la storia con la svolta politico Autoritaria del Regime totalitario fascista,come antitesi al Regime totalitario Comunista dell'URSS.
Ecco due esempi indicativi che fungono da dimostrazione,di come,ancora una volta ,in questo periodo storico, l'Italia sia chiamata ad essere innovativa.
L'innovazione la fa Grillo con la sua intemperanza assoluta,la fa buona parte del popolo italiano stanco di tante falsità ed abusi del sistema politico incapace da 20 anni circa a produrre in Italia un cambiamento nella  metodologia di governo.
La corruzione,come il malcostume,gli abusi,le inadempienze e le altre storture nascono  e si sviluppano quando le leggi ed i principi Costituzionali sono formulati in modo sbagliato e non coerente.
Oggi si scopre che l'Italia è ancora da annoverare tra i paesi meno colti dell'Europa sviluppata,con una percentuale alta di quasi semianalfabeti.
La cosa desta problemi non piccoli,quando la competizione avviene con India e Cina,che hanno uno sviluppo scolastico pari a dieci volte l'intero paese dell'Italia, cioè di 1 alunno /a  italiano/a contro  50 di quelli di Cina-India circa.
La domanda semplice diventa cosa deve fare la comunità italiana per continuare ad essere libera ed indipendente,sia economicamente che culturalmente.
La prima condizione è quella di considerare l'Europa come la base geografica essenziale per una forma di autogoverno di diverse realtà regionali composte e notevolmente differenti tra loro.
Una ricchezza ma anche una difficoltà.
L'Italia è parte integrante di un insieme culturale vasto e ricco,ma pare che i giornalisti nostri,la Rai in testa siano troppo  presi dalla loro italianità propagandata per vedere oltre i confini,anche per un semplice scambio di informazioni quotidiane di fatti politici.
La miseria dell'ideologia politica,che in Europa ha carattere simultaneamente nazionalista.
Che Grillo abbia il coraggio di invitare i giornalisti Europei per chiedere un 'incontro sulla ragione dell'esistenza del movimento 5S.
Scuoterebbe davvero l'Italia.
Comunque la miopia dei politici Europei Tradizionalisti si scontra con le sfide aperte dei mercati economici e le risorse reperibili;le trinceee regionali o nazionali non servono a nulla nel medio periodo se non subentrano altri fattori nuovi,che la politica deve inventare.
La possibilità di inventare nuovi strumenti è possibile solo se si fa pulizia dei vecchi,della confusione del malcostume,della corruzione,delle sproporzioni rappresentative come il parlamento.
Grillo apre uno spazio inedito per lo sviluppo della politica e della società,la cui base deve essere ampliata nelle capacità,non della politica,ma della industria,della cultura,della agricoltura,cioè della società italiana.

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