La crisi ed il governo. 2°.

Bologna 23.3.13



La crisi ed il Governo. 2°.

Le difficoltà esistono oggettivamente siano esse economiche e sociali,come tecniche,culturali e politiche.
La differenza  tra queste componenti  è la possibilità di creare nuove soluzioni a vecchi problemi.
La politica ha il compito di definire e sviluppare le capacità di risolvere i problemi.
Con queste elezioni la scelta politica dei cittadini/e italiani/e risulta chiara:nessuna delle forze politiche ha affrontato correttamente e per esteso il problema crisi economica,che è anche politica.
L'oggettività delle scelte ha la funzione di mettere di fronte alle proprie responsabilità le forze politiche.
Nessuno pare abbia raggiunto una consapevolezza dei compiti da assumersi.
L'oggettività richiede che la forte spinta e richiesta esplicita,dei cittadini, di una onestà della vita politica sia ripristinata deve essere l'obiettivo politico principale delle forze politiche sane,produttive e non di rendita, del paese.
Non ci sono illusioni,se non lo facciamo come Italiani il crollo dell'economia Europea cadrà sulle nostre spalle per incoerenza,incapacità di risanare dalla corruzione la vita italiana; che blocca ogni iniziativa di sviluppo economico.
Presto saranno consapevoli delle nostre intollerabili truffe istituzionali anche gli altri paesi Europei.
Berlusconi non può mentire all'infinito,e come lui altri,"Italiani".
Il paese stà andando incontro al fallimento catastrofico, se non si cambia la legge elttorale,antidemocratica per principio e regola,e le regole di funzionamento del sistema politico.
Nuovi principi e nuove leggi coerenti,alla base della nostra Costituzione che non è perfetta come ci vogliono far credere i politici ideologici (LIberali,Ex Comunisti,ex Democristiani;attaccati alle poltrone da 50 anni),per mezzo della Rai.
Per difendere i principi dogmatici e sterili della Costituzione,così come sono formulati, essi si prestano all'uso strumentale di parte di ogni singola organizzazione,in apparenza opposte.
L'uso strumentale ed ideologico dei termini come "lavoro",in senso assoluto,non dialettico,come "liberta" uguale per tutti,come base insostituibile della Democrazia,non libertà del più forte.
Grillo ed il movimento 5S tralasciano il fattore legislativo che è innanzitutto educazione nuova a principi vecchi,in altri paesi ma non l'Italia.
Il dualismo tra Repubblica e Democrazia è semplice:la repubblica,millenaria in Italia è ancorata nella difesa dei diritti acquisiti dal più forte,rendita,e beni,la Democrazia fa dei diritti la base uguale per tutti per mezzo della quale fare le scelte.
Il principio semplice: la legge è uguale per tutti ;diventa la formulazione corretta,non quella in vigore nella Costituzione.
Diventare consapevoli vuol dire conoscere il significato materiale delle cose.
In Italia l'idea di diventare ricchi non è più associata all'intelligenza del lavoro ed alla razionalità; ma alla disponibilità dei politici di intercedere come favore personale,nel risolvere problemi secondari ma indispensabili,come le pratiche burocratiche.
La tassazione è nei suoi principi quella definita dal regime fascista negli anni trenta,perchè nessuno vuol dire come è nata l'inps e la sua funzione,che oggi è diventata un laccio al piede.
La complessità della situazione ed il tempo limitato che ci rimane per Democratizzare la società ,deve far propendere nella definizione delle scelte principali.
Se la base generica è quella del Movimento 5S,la cosa non si risolve con l'autotassazione volontaria,in quanto una volta che passa la crisi,tutto ritorna come prima?
L'assurdità è  pensare che esistano dei vincitori delle elezioni,chi lo fa nasconde un pretesto semplice,non si vuole fare alcun cambiamento delle leggi,ma solo un poco di disboscamento,di taglio dei rami secchi,di spartizione della torta più piccola.
Nessuno esce indenne se prevale questa logica di spartizione in senso stretto e non si lavora per affrontare i problemi.
Vorrei ricordare una cosa agli Italiani/e :non siamo noi cittadini/e a dare un giudizio sull'operato dell'Italia,sarebbe pura arroganza e simultaneamente pura stupidità,pensare che gli altri Paesi del mondo che collaborano con noi non esprimano il loro pensiero,che si traduce in scelte.
Equivale a dire che se non adeguiamo il nostro Paese, asfittico nella struttura Politica,agli altri paesi Europei più avanzati nella Democrazia,noi saremo considerati incapaci ed arretrati.
La crisi incalza, ma non per questo dobbiamo fare le cose in fretta,anzi dobbiamo prenderci il tempo per fare le cose chiaramente senza dubbi;una volta che si è deciso.
Ma per decidere le necessità fondamentali ed immediate del Paese ,nè Grillo,nè Bersani,nè altri si possono trincerare dietro posizioni assolutistiche,nessuno è il re Sole,e la rivoluzione verrà portata dalla miseria.
Quindi coloro che si considerano moderati ,senza sapere quello che dicono,con i loro discorsi retorici,sappiano fare i conti con una crisi che ha inizio nei paesi in via di sviluppo,ed è da lì che arrivano i problemi.
Lo possiamo vedere con l'immigrazione che ;in dieci anni è salita da poche migliaia a molte centinaia di migliaia,fate i vostri conti,perchè tutto il mondo è paese in una economia Globalizzata;come si dice oggi.

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