Governo e Riforme.

Bo 11.3.13



Governo e Riforme.

L'Italia è un paese in permanente stato di immobilità da molti anni a questa parte.
Ogni cambiamento Istituzionale Politico viene bloccato quando deve sancire  una condizione di libertà.
Le riforme del Sistema Politico non possono avvenire senza cambiare i principi Costituzionali in alcuni punti e nella loro versione retorica di enfasi.
La situazione richiede un esame di realtà.
Se nessuna formazione politica risulta avere raccolto un consenso sufficientemente vasto per essere considerata maggioritaria nel paese quale soluzione si deve adottare?
Napolitano,data anche l'età, stenta a comprendere la novità della situazione di cui nessuno parla,perchè vi è una cieca volontà di fare un governo normale,ma senza dire che ha l'ambizione e la presunzione di voler passare come normale;per poter dire di aver vinto.
Il PD con Bersani avvalla  l'idea di normalità delle elezioni senza affrontare l'emergenza politica secondo criteri corretti,come sarebbe la scadenza ravvicinata di fine legislatura  con l'obiettivo di condurre fuori dalla corruzione il Sistema politico;come problema fondamentale del Paese per la ripresa economica.
Grillo contrappone un rifiuto netto ricevuto per mandato dagli elettori.
Grillo non può fare finta che il sistema elettorale sia  democratico,anche se la sua crescita esponenziale è avvenuta contro la vecchia classe politica non deve sottovalutare che è avvenuta sopratutto contro la corruzione di legge.
Il limite dell'esperienza del movimento 5S ,di cui la proprietà dello stemma è di Grillo,come della direzione,ricalca in modo esemplare la discesa in campo di Berlusconi con l'anteporsi del proprio personalismo rispetto alla realtà dei cambiamenti politici,la differenza è che Grillo non è miliardario,è comunque ricco :il ricco dei poveri.
In effetti a ben vedere il suo progamma movimentista è privo della vocazione legislativa ed Istituzionale,gli obiettivi compaiono come strumenti indicativi dell'azione,che nessuno può cambiare previo l'assenso di Grillo.
Inutile farsi delle illusioni,gli improvvisati movimentisti della politica non sono capaci di andare oltre la proptesta radicale,bloccando il paese in una posizione di stallo.
Viene da chiedersi se adesso che sono entrati non faccia comodo anche a loro qualche spicciolo in più,quindi perchè non rimanere per altri 5 anni,rubando di meno,s'intende.
Diventa chiaro che dati i presupposti elettorali si potrebbe ,in via del tutto eccezionale arrivare alla messa a punto di un sistema elettorale Democratico,come in altri Paesi,con riduzione del numero dei deputati,pulizia completa dei decreti legislativi che fanno del deputato un privilegiato e del sistema politico un sistema corruttivo di appropriazione indebita di finanziamenti.
Grillo non può sottrarsi dal dire esplicitamente ciò che vuole fare:se rifiuta di affrontare almeno uno dei problemi che indicava in breve tempo gli italiani capiscono che fare il cacciatore di ladri ed evasori,come di truffatori non fa di lui un dirigente del paese, semmai un profittatore del malcostume,che sostituendosi alla legge nella denuncia delle truffe pensa di ricavare il titolo di capo di un movimento antitruffa.
Ovviamente lo fà con lo scopo di guadagnarci e far guadagnare con il ruolo di parlamentari,ma allora si passa da una situazione di malcostume ad una di buoncostume,ma nulla di concreto per affrontare la crisi,di cui Grillo non parla molto in termini economici.
Lo stallo deve essere superato,inutile fare finta che vi sia un vincitore sulla base di un conteggio semplicistico dei numeri,la cui differenza è scarsa ed inesistente nel profilo politico.
Le tre formazioni che hanno quasi vinto erano e sono contrapposte tra loro,non può esistere patto di legislatura normale,a meno che uno rinunci alla propria identità,come hanno fatto i democratici con Berlusconi e Monti nel passato recente.
Non è corretto nè utile ripetere l'esperienza con Grillo e per fortuna ,Grillo non vuole.
Ostinato ed ottuso nelle sue ambizioni e del PD,Bersani rischia di portare il paese al disastro.
Lo ha già fatto con Monti e prima con Berlusconi in modo sottaciuto,non ci riprovi,le personalità politiche come Comunisti e Cattolici della prima Repubblica,poco democratica,molto corrotta si dovevanogià essere dimessi da anni.
Cambiare il vestito non ha significato cambiare le regole,dopo 20 anni le primarie sono state un esperimento valido finchè la vecchia politica era sicura della vittoria.
Ora non è più così e fare finta che l'Italia sia Democratica nelle regole  elettorali vuol dire essere irresponsabili.
Questo è il problema fondamentale del paese,vediamo chi lo risolve in modo democratico,se lo risolve?

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